Il Parco del Pollino è un luogo dove arte, tradizioni e natura esaltano le bellezze di un territorio davvero unico.
Il parco del Pollino si trova tra Basilicata e Calabria, dal mar Tirreno allo Jonio, caratterizzato da bellissimi paesaggi tra montagne che superano i duemila metri.
Il Pollino è un luogo ricco di storia e di gioielli architettonici con i suoi borghi e paesi.
Ecco dieci tappe da non perdere nel vostro viaggio nel parco del Pollino.
Il Parco Nazionale del Pollino
Il Parco Nazionale del Pollino è considerato l’area protetta più estesa d’Italia. E’ formata dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso, la catena montuosa che fa parte dell’Appennino meridionale a confine con la Basilicata e la Calabria e vanta le vette più alte del Sud Italia continentale.
Il parco nazionale del Pollino è anche una terra d’acqua perché ci sono numerosi i fiumi che lo attraversano.
La grotta delle Ninfe
In provincia di Cosenza, si trova la grotta delle Ninfe. Secondo la leggenda, si trovava il talamo di Calipso, la nereide figlia di Atlante che si innamorò di Ulisse.
Si tratta di un luogo da sempre al centro di miti e leggende, una sorta di canyon strettissimo che taglia in due un grande sperone roccioso all’interno del quale i raggi del sole fanno fatica a filtrare.
Vi scorre un ruscello che va a creare al centro della grotta una piscina di acqua calda dove si formano fanghi dalle importanti proprietà terapeutiche.
San Severino Lucano
San Severino Lucano, in provincia di Potenza, rappresenta la porta d’accesso settentrionale al massiccio del Pollino.
E’ un pittoresco borgo che si trova a metà tra il Tirreno e lo Jonio.
San Severino Lucano è un paese di acqua, di montagne che superano i duemila metri e di una natura ancora incontaminata.
Si possono fare le escursioni a piedi, in bici o a cavallo e si possono percorrere i tanti sentieri che conducono verso nord nel Bosco Magnano.
Viggianello
Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino si trova Viggianello, un antico borgo nelle terre dei lucani. Si può visitare la quattrocentesca cappella di San Sebastiano, di origine bizantina e la chiesa madre dedicata a Santa Caterina d’Alessandria. Si può ammirare, tra le opere d’arte, la Madonna con Bambino in marmo bianco di Pietro Bernini, il padre di Gian Lorenzo, custodita nel convento di Sant’Antonio a ’Pantana’.
Papasidero
Un antico borgo medievale arroccato alle falde del mote Ciagola, Papasidero è una tappa obbligatoria per tutti gli amanti della vita all’aria aperta e del rafting. Ogni anno tantissimi appassionati giungono a Papasidero per lanciarsi tra le correnti del fiume Lao sia a bordo dei gommoni, ma anche per cimentarsi nel kayak, nel canyoning o nell’acqua trekking.
Grotte del Romito
Si trovano a Papasidero, nel cuore del parco del Pollino, ed insieme al Riparo del Romito, costituiscono uno dei più importanti giacimenti dell’Italia meridionale risalenti al tardo Pleistocene.
Oggi la grotta e il riparo sono separati da un muro realizzato quando la caverna fu utilizzata come dormitorio, ma in epoca preistorica i due ambienti erano un’unica abitazione, ricca di strumenti litici e ossei, graffiti e scheletri.
La grotta del Romito è caratterizzata dalla figura di toro, lunga circa 1,20 metri, incisa su un masso.
Morano Calabro
Morano Calabro si trova arroccato sulla cima di un colle con il castello e la chiesa che sovrastano le fila di case che dolcemente degradano verso valle.
Sullo sfondo ci sono le vette dei monti Pollino, Serra Dolcedorme e Serra del Prete.
il borgo conserva autentici capolavori firmati da Bartolomeo Vivarini e da Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo.
Il santuario della Madonna di Costantinopoli
Il santuario della Madonna di Costantinopoli è un luogo dotato di un fascino mistico.
Per raggiungere la chiesa, che si trova a poche centinaia di metri dal centro di Papasidero, si deve attraversare un ponte risalente all’inizio del XX secolo. Il santuario, in precedenza, era una piccola chiesa del tardo medioevo.
Il Museo etnico Arbëresh di Civita
Nell’ex municipio di Civita si trova un museo davvero particolare dove si può conoscere la storia e le tradizioni degli albanesi d’Italia, gli arbeshe.
Era una popolazione che si stabilì in tutto il Sud Italia, soprattutto in Calabria, tra il XV e il XVII secolo e da allora hanno sempre conservato la propria cultura, la propria lingua e le proprie tradizioni.
Passeggiando per il museo si possono osservare da vicino i tradizionali costumi albanesi, ma anche una rassegna fotografica e testimonianze sui paesi dell’etnia arbëresh in Italia.
Il castello di Valsinni
Attorno al castello si sviluppa la parte storica del borgo di Valsinni, dove si trova la chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta.
Il castello di Valsinni è molto famoso e Benedetto Croce dedicò un cantico poetico a Isabella Morra. Era una poetessa cinquecentesca, reclusa nelle stanze del castello, ed era innamorata del cavaliere spagnolo Diego Sandoval. I suoi fratelli non accettavano il legame, per motivi di onore, attuarono una sanguinosa vendetta. Una storia che co a cui anche Dacia Maraini dedicò uno spettacolo teatrale e che il borgo di Valsinni ricorda ogni anno con tanti eventi dedicati.
Per assaggiare i piatti tipici della tradizione lucana, recati presso il Ristorante Cazzanedda.